Maggio di sangue. Il maltempo uccide nelle Marche e gli spari feriscono quasi mortalmente a Roma. E' cominciata con 45 minuti di ritardo, tra i fischi all'inno di Mameli e in un clima surreale, la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina.Tre ultras sono finiti in ospedale per cause per che per ora non sembrano riconducibili al tifo. Il ferito più grave, un tifoso napoletano di 30 anni, è in pericolo di vita. E' ora ricoverato all'ospedale Villa San Pietro, dove si trova ricoverato anche un altro tifoso del Napoli, di 43 anni, ferito alla mano destra. Il terzo supporter partenopeo, 32 anni, ferito da colpo di arma da fuoco a braccio e polso, è ricoverato al Santo Spirito.'Al momento il triplice ferimento non sembra essere collegato a scontri tra tifosi, ma avrebbe cause occasionali'. Lo sostiene, in una nota, la Questura di Roma riferendosi alle persone colpite d'arma da fuoco in viale di Tor di Quinto nei pressi dello stadio Olimpico. Intanto a Senigallia e dintorni,tra bombe d'acqua e alluvioni a causa del maltempo, due persone sono rimaste uccise. Le vittime sono due anziani di Senigallia, in un caso d'infarto l'ambulanza e' arrivata in ritardo a causa delle avverse condizioni meteo. Decine gli sfollati. Viabilita' interrotta. Ma lunedi torna il sereno.
sabato 3 maggio 2014
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